Although the true distinct talent that would show in later years was lacking, the promise of brilliance was evident in interpretations of standards and inventive compositions by Tyner. I would have liked to see more cuts and longer running time, but production and trio comping was great. A great way to start appreciating a talent that was greatly under-appreciated.

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Lorenzo79

Il bellissimo secondo capitolo di McCoy Tyner

2022年12月19日にイタリアでレビュー済み

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Proprio bello questo secondo lavoro di McCoy Tyner per la impulse Records. Storicamente segue di pochi mesi la registrazione di "Inception", esordio che lo vedeva spalleggiato dai coltraniani Art Davis ed Elvin Jones. In questo "Reaching Fourth" (1963) viene mantenuto il formato del trio, ma, forse per distanziarsi dall'influenza del divino John, viene arruolato un cast differente. Forse l'autore sentiva, e non mi sento di biasimarlo, il desiderio di allontanarsi dall'ingombrante sfera di influenza di uno dei massimi padri del Jazz moderno. Sono dunque della partita Henry Grimes e Roy Haynes. Il risultato finale, come per "Inception" ma in maniera molto più coesa ed efficace, è un Jazz che solo di rimando può ricordare la musica del quartetto di Coltrane. Mancano le improvvisazioni torrenziali del sassofonista, i riferimenti alla musica orientale e, in generale, quell'approccio di urgenza creativa che tanto ha contraddistinto lavori come "Olè" o le registrazioni al Village Vanguard. Alla fine il rimando a Coltrane rimane soprattutto nel modo di suonare di McCoy Tyner, che molto ha contribuito nel definire la musica di questo combo fondamentale. Ovviamente in opere come questa l'accento è sul pianoforte.....e proprio questo parallelismo, che elude dal nostro confronto il Sax di Coltrane, ci permette di cogliere l'apporto fondamentale donato alla causa dell'immortale quartetto. Detto in altro modo ascoltare questo disco permette di assaporare meglio quanto fatto all'ombra (ma nemmeno troppo) del sassofonista di Hamlet.
Si parte a rotta di collo con il pezzo omonimo, omaggio metaforico, così mi piace pensare, a quelle armonie per quarte così care alla musica del duo McCoy Tyner/Coltrane. Quasi un manifesto programmatico che in poco più di quattro minuti snocciola tutte le caratteristiche del suo universo musicale. Quelle armonie sospese e quella veemenza della mano sinistra che diventeranno dei trademark distintivi dell'autore. Peculiarità su cui il Nostro ha negli anni spinto con una preminenza anche eccessiva. Questa ovviamente un'opinione personalissima che spero non mi faccia odiare dai più. Qui è tutto "fresco" ad ogni modo. E nuovo. Già...perchè l'autore all'epoca aveva pochi riferimenti stilistici. E non sto parlando di una lotta "a chi è più bravo" e nemmeno dei gusti personali, ma dell' originalità che esce dai suoi accompagnamenti e scelte melodiche. Emblematico da questo punto di vista è il pezzo finale, "Have you met miss Jones?'", apparentemente "l'ennesimo standard", ma reso con un senso dello swing davvero peculiare. Impossibile non spendere due parole sui mirabolanti musicisti coinvolti. Il sempre bravo Henry Grimes e soprattutto un monumentale Roy Haynes; un personaggio che semplicemente ha rivoluzionato il modo di suonare la batteria nell'era Be Bop. Un "Charlie Parker dei tamburi" che ebbi la fortuna di veder suonare a pochi metri di distanza ricavandone in dote un tatuaggio indelebile nella mia memoria e la convinzione radicata di cosa significhi "carisma".
L'album è molto vario, alternando blues canonici a riletture sempre intelligenti e puntuali. Menzione particolare per "Old Devil Moon", che vi invito caldamente ad ascoltare con attenzione.
Molti potranno obiettare che il disco dura 35 minuti scarsi. Ma io chiedo: quando da tavola vi alzate sazi e soddisfatti, ha senso ordinare ulteriori portate? Forse no. Del periodo Impulse questa è una delle uscite più preziose del catalogo del pianista. Godetevi questo disco. C'è molto da portare a casa.
Tutto questo sperando che qualche illuminato si renda conto che una ristampa sarebbe gradita.....l'oblio non è fatto per la buona musica...

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Hanrion Pierre

Exceptionnel

2010年7月16日にフランスでレビュー済み

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Trés grand disque de 1962 enregistré avec Roy Haynes à la batterie et Henry Grives à la contrebasse. Les six morceaux de l'album révélent un fin mélodiste. la pulsation est pleine de fraicheur, de légèreté.Il est remarquablement accompagné par Roy Haines qui nous gratifie d'un swing sophistiqué.La technique de l'enregistrement est de bonne qualité.

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Felix 2019

Very serious and professional shop

2020年4月19日にイタリアでレビュー済み

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I bought a CD from Italy.
I think I will buy again; very good selection and attendion to details.
Domo arigato

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Ricardo A. Pacheco

Reaching Fourth

2009年10月19日にアメリカ合衆国でレビュー済み

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The grat McCoy is a great pianist who has many admirers within the genre of jazz.

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Reaching Fourth

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