Le varie versioni di un brano di musica classica sono, sostanzialmente, delle cover: ogni direttore ed ogni orchestra producono una versione che può essere anche sostanzialmente diversa dalle altre (e di solito lo è). I tempi, i volumi, i timbri, i colori, l'impasto delle parti, l'andamento, le variazioni possono stravolgere l'idea originale e rappresentano, sostanzialmente, l'idea che lo specifico conduttore ha voluto esprimere.
Il Requiem è uno dei brani più trascendenti di Mozart; per apprezzarlo appieno dal punto di vista artistico (emotivo) serve una versione molto filologica e molto "consapevole": avendone ascoltate tante, credo che questa sia quella che meglio trasmette le intenzioni dell'autore, e comunque quella che riesce a toccare più in profondità.
Esistono certamente versioni meglio registrate o più ammiccanti, ma questa è l'unica che ascolto quando voglio farmi trascinare in dimensioni di trascendenza alte.