Ho scoperto Jason Moran attraverso alcuni dischi di greg Osby. Catturato dal suono del suo pianoforte ho voluto ascoltare questo album del 2005 e le mie aspettative non sono state tradite.
Moran scivola sapientemente sulla tastiera per restituirci suoni che colpiscono l'immaginazione. Un vortice di note che sembra difficile poter addomesticare così come difficile è per l'ascoltatore comprenderne l'origine e immaginarne il destino, fin tanto che il disegno si dipana nella più dolce delle emozioni.
Il disco è ben curato e i brani proposti sono particolarmente intriganti.Dal primo stralunato “Gangsterism on the rise” da lui stesso firmato, al rock an roll di “Jump up” che dopo l'inizio cede al divagare jazz di Moran accompangato dalla chitarra di Marvin Sewell. Così anche “G suit saltation” segue la stessa trama, dopo un inizio dolce e caldo si avventura in un sussegiuirsi timbrico sempre più astratto. Ma l'apice è raggiunto dagli oltre sette minuti di “I'll playthe blues for you”. Quinta traccia dell'album firmata Jerry Beach. Spendido tema blues che Moran interpreta con assoluta bravura e sul quale lascia che la tastiera restituisca un susseguirsi di note sempre più incalzanti. In questo brano Moran non è solo, il suo pianoforte è raggiunto con altrettanta impertinenza dalla chitarra di Sewell e dal basso di Tarus Mateen.
Tutto l'album è intriso di un jazz ricco e ispirato tutto da ascoltare. Solo qualche caduta di tensione prima della fine rischia di sorprendere l'ascoltatore distratto, per riconquistarlo in chiusura con il brano “Gangsterism on the set” sempre di Moran.