John Butcher è uno scultore sonoro. Un uomo di ricerca, senza dubbio spesso radicale, un musicista sempre in cerca dei limiti espressivi dei suoi strumenti (sax tenore e soprano). Cosa da tenere sempre ben a mente quando ci si avvicina alla sua musica. Del resto, tutto il suo percorso artistico lo ha visto al fianco del meglio della scena radicale inglese e poi internazionale. Palle Nilssen Love ha circa vent'anni in meno di Butcher ma il suo curriculum è di tutto rispetto. Anche lui costantemente vicino a esponenti dell'avanguardia post free. Da un simile incontro nasce un sound magmatico, denso, che avvinghia l'ascoltatore richiedendo molta attenzione per cogliere tutte le sfumature ma ripagando con emozioni vere. Ho sempre pensato che il termine "radicale" cosi spesso usato per descrivere questa branchia dell'avant jazz spesso sia stato un handicap per questa musica (lo so, l'ho usato anche io a inizio recensione)... Radicale è un termine che può allontanare, pone paletti che magari non si ha voglia di superare. Ricerca, questo credo sia il termine più adatto a descrivere esperienze sonore come questa. Suoni nuovi, diversi, mai banali, mai compiacenti, certamente non facili, ma molto affascinanti. Concentric è un album che promette e mantiene tante cose... merita attenzione, merita ascolto.