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"Thin Air", uscito nell'anno di grazia 2009, è uno degli oltre cinquanta album del Peter Hammill solista, usciti dal 1971 a oggi. Nessun compromessso commerciale, nessun campare sulle passate glorie: un "Pawn Hearts Redux" non uscirà mai.
I temi principali dell'artista sono l'incomunicabilità tra le persone, la difficoltà dei sentimenti, la coscienza dell'umana fragilità, il "sensus finis", l'alienazione e il rifiuto di scorciatoie consolatorie.
Mentre i primi album erano scritti da un percepibilmente giovane Peter che infondeva nei suoi brani adrenalina a fiumi con inattesi sprazzi di malinconia - "The Silent Corner and The Empty Stage" (1974), che alterna l'Apocalisse di "Modern"alla dolcezza di "Wilhelmina", in particolare, non dovrebbe mancare in nessuna discoteca - le uscite della maturità sono più pensose, il tessuto strumentale è quasi sempre scarno, la voce si mantiene all'altezza.
Per ritrovare le atmosfere e i "pieni" strumentali dei VDGG - parliamo di quelli "storici", non della formazione a tre - questo album non è il luogo adatto, allo scopo è meglio rivolgersi ai due abbastanza recenti CD incisi da Hammill con gli Isildurs Bane.
Qui impera il clima ben raffigurato dalla copertina: un mare immobile, invernale, un cielo grigio, appena squarciato dal sole, una nave in lontananza.
Non è musica per hammilliani principianti, e forse i testi possono essere davvero capiti solo oltre una certa età, quando si sono viste e vissute un po' di cose.
Anche per i veterani ci vuole comunque qualche ascolto, ma superato lo scoglio iniziale si viene avvolti poco a poco da quel clima onirico, da notte fonda e coscienza sospesa, che è la cifra del miglior Hammill.
Un brano strumentale, "Wrong Way Round", posto quasi a metà del disco, potrebbe fungere da porta d'ingresso: atmosfera alla Peter Gabriel di "Birdy", si aspetta l'entrata della voce e niente, finisce come è iniziato.
L'unico brano che musicalmente ricorda la giovinezza dell'artista è la ballata, si fa per dire, "Stumbled", basata su splendide chitarre acustiche, il resto spazia dal senso di impotenza nel vedere una giovane vita stroncata ("Your Face On The Street") al senso di resa finale dei conti (da "Ghosts Of Planes" a "The Top Of The World Club" è quasi una "suite" in tema, inframmezzata solo da "If We Must Part Like This", titolo già chiarissimo in sé).
Che allegria, si dirà, ma di ciarpame finto allegro e di inni alla riproduzione della specie, le canzoni d'amore non sono altro, ne abbiamo piene le orecchie: Peter Hammill è un rifugio sicuro nella verità delle cose, sarà poco consolatorio, ma non è mai rassegnato, e un raggio di sole comunque penetra fra le nuvole.
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Michele Paparelle
Austero, essenziale
2023年10月11日にイタリアでレビュー済みAmazonで購入
AndreasG
His best work in many years!
2009年8月4日にアメリカ合衆国でレビュー済みAmazonで購入
Adam K.
The Heart of Darkness
2009年9月9日に英国でレビュー済みAmazonで購入
N. Dutton
dark, but worth the effort
2009年6月20日に英国でレビュー済みAmazonで購入
mj53
Five Stars
2015年3月3日に英国でレビュー済みAmazonで購入
