Il titolo di questo album rievoca una celebre composizione di Duke Ellington, ma la motivazione scatenante per questo nuovo omaggio a New Orleans è alquanto diversa.
Lamb ha composto questa suite nel 2005 subito dopo che la sua città è stata devastata dall'uragano Katrina.
Lamb ha messo in musica tutti i sentimenti contrastanti che questa catastrofe ha provocato. La rabbia e la disperazione in primo luogo, ma anche la tristezza, il sollievo per chi è sopravvissuto, la voglia di ricominciare.
E bisogna ammettere che è riuscito nel suo intento, è davvero riuscito a colorare la sua musica di mille sfumature diverse, dando un senso ad ogni umore che voleva dimostrare.
Lo fa con il suo organico solito, il trio, un trio collaudato, coeso e che si immerge con vera passione in quest'opera. E la cosa si sente, al di la di ogni retorica, si sente davvero.
Lamb si move tra tradizione e contemporaneità, guardando al lato più controllato del post free... la sua adesione ai canoni dell'avanguardia non si avverte attraverso furore e violenza espressiva, ma attraverso i serrati dialoghi tra gli strumenti, per l'interazione tra i tre musicisti, figlia anche del periodo del loft jazz. Il suono appare quindi magmatico, intenso senza mai debordare... si mostra la tecnica qui non i muscoli... e poi come detto l'occhio attento ai dettami della tradizione soprattutto quando Lamb imbraccia il tenore.
Un unico appunto va fatto alla confezione del cd... capisco il cartonato e l'impatto minimal del tutto, ma qui siamo davvero davanti a due fogli di carta un po spesa che sorreggono a stento il dischetto. Ok per l'impatto ambientale però.....